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[APPROFONDIMENTO] Tre Passi nella Stregoneria
Gli spericolati anni ’70 ci han regalato film coraggiosi per tematiche e sperimentazioni stilistiche che spaziavano non solo nella tecnica filmica, ma anche in quella di scenografia e costumi, fino alla fotografia. Negli anni ’70 le donne attive nel movimento femminista gridavano «Tremate, tremate, le streghe son tornate» e usavano questa autoidentificazione con le streghe…
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[RECENSIONE] La donna del lago (Luigi Bazzoni e Franco Rossellini)
Alle origini del giallo all’italiana: un lago e mille inquietudini. Lo scrittore Bernard sta fuggendo malinconicamente da tutto. Il luogo dove cerca di far riposare i pensieri è l’albergo di montagna del signor Enrico, dove ha già soggiornato in precedenza e dove ha conosciuto Tilde, la cameriera, che lo ha colpito nel profondo.Come spesso succede…
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[RECENSIONE] Dark Shadows (Tim Burton)
Si sentono echi di Beetlejuice in Dark Shadows, sarà per la famiglia strampalata che abita Collinwood, per quei due mondi diversi, ma poi mica tanto, che si incontrano. Per le risate che questa convivenza comporta perché in un modo o in un altro questa unione porta colore, anche se la fotografia e le scenografie ci ingannano…
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[RECENSIONE] A Dangerous Method (David Cronenberg)
Che qualcosa sia cambiato nel cinema di David Cronenberg da A History of violence in poi è evidente persino ad un pivello come me. Anche se a ben guardare già con M Butterfly il regista canadese aveva abbandonato i territori horror (e body-horror) per raccontare in fin dei conti la stessa storia, lo stesso tema, quello della trasformazione dell’uomo. A History…
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[RECENSIONE] Drive (Nicolas Winding Refn)
Ce ne sarebbe di roba da scrivere a proposito di Drive di Nicolas Winding Refn. A partire dalla scena della rapina, all’inizio del film. Non sentivo battere forte così il mio cuore a cinema da un sacco di tempo. Non riuscivo proprio a non partecipare emotivamente, a dirmi con convinzione è solo un film, impossibile pensarlo.…
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[RECENSIONE] Dellamorte Dellamore (Michele Soavi)
Il titolo è uno di quelli che farebbe esclamare a Castellari un bel -Me’ cojoni!-. A differenza però di quei film che di indovinato hanno solamente il titolo DellaMorte DellAmore è interessante per davvero. Merito dell’intuizione della produttrice Tilde Corsi (qui al suo primo film) di adattare il libro omonimo di Tiziano Sclavi affidando il lavoro a Gianni Romoli. Merito anche della…