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[RECENSIONE] Deep Web XXX

Di Deep Web XXX ne abbiamo parlato tanto, a fine aprile dell’anno scorso anche con chi lo ha realizzato grazie a delle preziose interviste realizzate da Antonietta Masina.
Il film ad episodi, sul sessualmente perverso ed illegale mondo sommerso del web prodotto da Domiziano CristopharoTony Newton e Sam Mason Bell, sarà proiettato in anteprima assoluta sabato 10 marzo a Parigi al Sadique-Master.
Noi del klub però lo abbiamo visto già e ve ne parliamo qui sotto.

L’episodio cornice di Deep Web XXX vede protagonista un uomo (Mark Thompson Ashworth) che nel suo appartamento visita un sito contenente video estremi visionabili dietro pagamento. Ne vedrà in tutto sette, alcuni per più tempo altri per meno.

Queens, no Hearts di Martyna Madej si svolge in un privé altolocato tutto illuminato di rosso e frequentato esclusivamente da donne che si divertono in depravazioni ed umiliazioni ai danni di maschi. Ballano un po’ con due trans mascherati, umiliano un pingue ingozzandolo di dolci, sodomizzano un travestito e un altro uomo in sovrappeso. Infine pisciano e vomitano addosso ad un bel ragazzo che aveva immaginato un altro tipo di serata.
È il primo episodio e ci introduce tutto sommato dolcemente nelle atmosfere del film. Non ci sono dialoghi né audio di fondo. Tutto quello che vediamo ha solamente un accompagnamento musicale.

 Exposure di Jason Impey mostra le torture di un tizio, nascosto in volto dal classico tondino aggiunto in post produzione, ai danni di una ragazza curvy. Le torture sono davvero soft per stare in un video di un sito estremo il che fa di Exposure l’episodio meno riuscito di Deep Web XXX. Comprensibile la scelta de “l’uomo cornice” di interromperlo e passare oltre. A differenza del primo qui c’è l’audio ambientale e sentiamo quindi quello che l’aguzzino dice alla povera bionda.

Cruising di Domiziano Cristopharo è probabilmente l’episodio più disturbante. Si svolge in un locale omosessuale e sadomaso per soli uomini. Iniziamo con un tizio legato e preso a frustate sulle chiappe per finire con un estremo atto sodomita che omaggia un cult di oramai quasi trent’anni.

Cruising è tra i frammenti di Deep Web XXX quello che rimane più impresso. Qui l’audio ambientale è accompagnato da un martellante brano di sottofondo.

Eucharist di Elisa Carrera Fumagalli ci mostra una donna vestita da suora praticare un po’ di autoerotismo per poi rivolgere le sue attenzioni su una poveretta incatenata a mo’ di crocifissione e probabilmente morta.

Qui si tocca il dolente tema della religione. È un po’ anche per questo che tra tutti gli episodi è quello che viene interrotto prima dall’uomo che li visiona. Il difetto è proprio la breve durata.

Test 424 di Sam Mason Bell ha una buona idea che lo allontana dallo spirito perverso degli altri episodi. Protagoniste sono tre ragazze cavie di un esperimento medico-scientifico. Alcune cose dànno al corto un’aria quasi surreale come l’incomprensibile uso dell’effetto pellicola quando sappiamo che l’esperimento si svolge ai giorni nostri. Quello che rovina il risultato finale però è un particolare di una frazione di secondo che non sto qui a specificare e che ha a che fare con il vestito indossato da una delle tre attrici. A causa di quel piccolo dettaglio tutta la verosimiglianza va a farsi benedire.

Di tutti i segmenti è quello più parlato (dalla voice off) ed è tra i pochi che il tipo dell’episodio cornice ha interesse di vedere fino in fondo.

Feed Me More di Davide Pesca approfondisce uno dei temi già visti in Queens, no Hearts: il cibo come piacere e come tortura. Qui due donne mascherate ingozzano una ragazza bendata e legata ad una sedia. Anche qui zero parole, solo musica, questa volta noise, e rumori di fondo amplificati e distorti. Feed Me More è uno degli episodi migliori, soprattutto dal punto di vista formale come dimostra anche il riferimento finale al quadro Gli Amanti di René Magritte.

Stalker di Emanuele Marchetto è un episodio piuttosto malato e ha per protagonista un tale che si masturba rivedendo nel suo squallido e sporco appartamento le riprese fatte di nascosto ad una ragazza per la quale ha una ossessione. Sensi di colpa, alcool e chissà cos’altro che gli passa per la testa daranno al segmento un tragico epilogo.

Acid, l’episodio cornice diretto da Domiziano Cristopharo si conclude in maniera brutale e inaspettata, difficile da dimenticare.

In conclusione Deep Web XXX è sicuramente un buon lavoro collettivo che è anche un’occasione culturale per vedere come registi di sesso e luoghi geografici diversi affrontano alcuni scottanti temi.

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