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[RECENSIONE] M.A.M.O.N. di Alejandro Damiani (cortometraggio)

Alejandro Damiani è un artista del cinema uruguaiano coetaneo e collaboratore del connazionale Fede Alvarez da quando è approdato ad Hollywood sotto l’ala protettiva di Sam Raimi.
Per il remake de La Casa ha creato i titoli di testa e partecipato alla produzione con la sua Aparato.
Per Man in the Dark del 2016 ha supervisionato gli effetti visivi.

Nello stesso anno produce, scrive e dirige un cortometraggio fortemente anti Trump dal titolo M.A.M.O.N. (Monitor Against Mexicans Over Nationwide) che in breve tempo è diventato virale in rete.

La carta vincente del corto è l’ironia a cominciare dal titolo che se qui diventa l’acronimo Monitorare Contro i Messicani per tutta la Nazione, o giù di lì, normalmente in Messico è un insulto traducibile come maiale e bastardo o (nella migliore delle situazioni) persona spavalda, fastidiosa, snob, che fa cose stupide, noiosa.

C’è il muro lungo tutto il confine USA-Messico. Dalla parete, fortemente voluta dal presidente degli Stati Uniti d’America, i messicani vengono catapultati per atterrare malamente sul suolo messicano. Tutti vengono respinti senza distinzioni: bambini (che poi si divertono a segnare il numero di persone rimandate indietro), anziani e persino chirurghi durante un intervento.

Tutti gli stereotipi del messicano vengono “rimbalzati” dagli States per essere proposti nel corto: dalla miss, al venditore di tacos, fino al mariachi e al lottatore di lotta libera mascherato. Tutti sconfitti dal robot, uscito dal muro per placare le proteste dei messicani respinti, che ha le fattezze di Trump e che lo stesso presidente controlla dall’interno con parecchia partecipazione sadica.

Il robot schiaccia tutti i messicani con il suo piede metallico o spara loro con i suoi mini cannoni (uno posizionato, anzi nascosto, tra le gambe, altri due escono fuori dal suo ciuffo biondo). Alla fine dovrà intervenire una forza divina per far trionfare la giustizia messicana. Un Deus Ex Machina improbabile su cui nessuno avrebbe scommesso e che ci ricorda semplicemente che non bisogna mai sottovalutare l’avversario, soprattutto se è piccolino (e sofferente) e tu sei enorme.

M.A.M.O.N., co-produzione Messico-Uruguay, miscela sapientemente la fantascienza alla critica sociale. Mi viene da paragonarlo all’apartheid di District 9 di Neill Blomkamp solo con l’aggiunta di una ancora più consistente dose di ironia.

Vi lasciamo con il cortometraggio e poi con un brevissimo making of in cui viene svelato come sono stati realizzati gli effetti speciali. Entrambi sono presi dal canale YT della We Can FX.


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