Voi forse non conoscete Lucca, la “città delle cento chiese”. Città cattolicissima per tradizione, vive i giorni d’oggi barcamenandosi tra vecchio e nuovo, tra arte e tradizione, tra il silenzio di alcuni vicoli e il caos tentato da alcuni locali in centro che durano giusto il tempo che ci mette un esposto ad arrivare sul tavolo giusto della burocrazia cittadina. Ma il 23 settembre arrivano i Rolling Stones, a Lucca.
Non dentro le mura, non fosse altro che per una questione di spazio: i 55mila spettatori previsti non possono essere contenuti da nessuna piazza, nemmeno da quella che ospita da anni il Summer Festival, festival musicale molto gettonato.
Dopo molte polemiche legate proprio a questo festival, mi appare evidente che gli organizzatori abbiano voluto portare la provocazione all’estremo. Non si può dire di no ai mostri della musica. Non si può negare niente a quelli che ormai sono parte integrante della cultura popolare mondiale. E allora, che Rolling Stones sia.
Che si bagni il diavolo con l’acqua santa, che si dipingano le porte della città di nero e che, una volta tanto, si offra un po’ di comprensione (quella “simpathy”tanto mal tradotta in italiano) al signore oscuro del Rock. I primi risultati li vediamo già, a circa un mese di distanza dal concerto.
L’amica di Klub 99 Cinema Cristina Puccinelli, lucchese, sta girando un documentario per seguire le trasformazioni che la città toscana subirà inevitabilmente. Alcune temporanee (la marea umana degli spettatori sarà incorniciata dalle mura medievali), altre invece eterne: quelle nella mente e nel cuore di chi assisterà alla grande forza del Rock.
Il trailer del documentario di Cristina.
Il cinema ci allena a guardare il mondo con distacco, eppur col massimo coinvolgimento. A immaginare, potendo pur tornare alla realtà. A giocare col fuoco, bruciandoci quel tanto che basta a farci sentire vivi. Sono un formatore in competenze relazionali, appassionato di racconti e di sviluppo personale.
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