In un futuro in cui la specie umana sta iniziando una sorta di mutazione, un artista della body art (Viggo Mortensen) crea spettacoli performativi grazie alla sua capacità di sviluppare all’interno del suo corpo nuovi e sconosciuti organi che la sua assistente (Léa Seydoux) tatua ed esporta chirurgicamente.
Crimes of the future di David Cronenberg racconta ancora una volta, nel cinema del regista canadese, di una evoluzione umana che prevede la mutazione, la trasformazione radicale fisica e psichica. Una mutazione necessaria per continuare a sopravvivere, in questo caso per porre rimedio a dagli errori. E torna quel mondo sotterraneo che vuole sovvertire il potere per dare l’avvio al tempo della nuova carne. Perché il talento di Saul fa gola a molte organizzazioni governative e clandestine.
Circondato da personaggi ambigui da incontrare in segreto, Saul, venuto a conoscenza di una segreta nuova estrema filosofia chirurgica, da personaggio carismatico muta in altro. La sua arte stessa dovrà evolvere, e con essa cambieranno anche i suoi significati. In qualche modo si fa da parte per una causa più grande, iniziando il percorso di una strada ancora più tortuosa e radicale.
David Cronenberg accentua lo spionaggio, la cospirazione, i doppi giochi che ruotano intorno al protagonista, coinvolgendolo sempre di più. I dubbi che questi personaggi e le loro organizzazioni suscitano aumentano l’ambiguità generale e la paura che ogni salto nel vuoto comporta. Si combattono realmente, sono amici o nemici di Saul? Le incognite restano fino alla fine.
Di che cambiamento eccezionale dell’uomo si parla?
A causa dell’eccessiva e inquinante produzione di plastiche, alcune persone hanno pensato e sviluppato segretamente un apparato digerente umano in grado di mangiarle e digerirle. E Saul che tutti attrae con il suo carisma artistico è affascinato dal gruppo clandestino.
Un tema ecologico che nobiliterebbe la provocatoria arte performativa dell’artista (andando oltre la selva dei significati intellettuali-filosofici) per trasformare il corpo stesso (di chiunque) in una opera d’arte utile concretamente all’umanità.
Ne esce fuori un film dall’indubbio fascino. Forse un troppo loquace in alcuni punti e didascalico in altri ma sicuramente in grado di rappresentare in chiave noir-fantascientifica la complessità del mondo moderno.
Crimes of the Future è distribuito nelle sale in Italia da Lucky Red.
Curiosità: nel film recita anche l’italiana Denise Capezza (Cobra non è, Koala), nel ruolo della performer Odile.
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