I corti del Fantafestival 2022, proiettati il 2 giugno al Nuovo Cinema Aquila di Roma.
Apotheosis (USA, 2021, 20′) di Max Pearce.
Una ragazza ingegnere vuole entrare a far parte di una squadra di coloni spaziali. Chi è geneticamente modificato, e lei non lo è, è avvantaggiato nelle prove fisiche. La ragazza entrerà in competizione con il figlio del ricchissimo finanziatore del progetto. Elogio della forza di volontà, Apotheosis mostra un futuro in cui il patriarcato ha forse i giorni contati.
Death Valley (USA, 2021, 11′) di Grace Sloan.
Vigilia 2080. Una giovane donna deve recarsi sul pianeta Terra per dei rilevamenti. Un imprevisto la farà restare lì più del dovuto.
Folle psichedelia nella parte centrale, quando la protagonista perde i sensi. Funziona l’estetica d’altri tempi di Death Valley, dal formato dell’immagine, agli effetti fotografici fino alle alle scenografie (naturali e costruite).
The Last Christmas (Canada, 2021, 11′) di Ryan Port.
Una ragazzina (Miley Haik) ammazza accidentalmente Babbo Natale durante la notte della vigilia. Lei e la sorella maggiore (Madison Cheeatow) proveranno a far sparire il corpo.
I Bad Santa ci piacciono, ma chi spacca davvero in questo corto è la Haik: bravissima ad interpretare la ragazzina in bilico tra innocenza e perfidia.
Leggero, divertente e crudele.
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[FANTAFESTIVAL 2022] I corti della prima giornata, 1 giugno
The Man Who Works Overtime (Cina, 2021, 8′) di Youxue Chen.
Dal nostro pianeta gli esseri umani sono scappati per il cambiamento climatico. Ne resta solamente uno che avviserà gli altri su quando poter tornare. Ansia, depressione, solitudine, insicurezze (la mano incerta sul premere o no il pulsante che farebbe tornare gli uomini sulla Terra), lavoro logorante: sono i temi cardine di questo corto cinese piuttosto interessante.
Castigo (Italia, 2021, 18′) di Cristina Di Lorito.
Un allevatore è colto da una maledizione, dopo che ha ucciso una vacca. Cristina Di Lorito e lo sceneggiatore Paolo Casciani raccontano in questo cortometraggio l’aggressività che l’uomo applica sugli animali. Violenza che non vuol dire necessariamente la morte, ma anche lo sfruttamento in sé.
Castigo racconta di forze superiori che è meglio non stuzzicare. Che è poi quello che accade nel romanzo Moby Dick di Herman Melville, che il protagonista sta leggendo (senza coglierne il senso e la coincidenza).
Il corto non convince troppo per come racconta la graduale prigionia dell’uomo all’interno della casa (utilizzando ripetutamente le maniglie che si muovono da sole). E a dirla tutta anche la solita voce soprannaturale poteva essere evitata. Funziona meglio quando mostra il protagonista spiare da dietro le finestre le sue mucche.
Moja (Giappone, 2022, 29′) di Kenichi Ugana.
Un pupazzo di peluche che arriva dallo spazio incontra una serie di persone bisognose di compagnia.
Il corto racconta i disagi(ati) nipponici utilizzando uno stile surreale ma anche oltremodo smielato. Insomma…
Vi lasciamo con locandine e immagini dei sei corti proiettati dal Fantafestival 2022 il 2 giugno.
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