La Perdición in spagnolo significa non solo perdizione, ma anche DESTINO o… ROVINA spirituale.
È partendo da queste premesse e queste tematiche che Domiziano Cristopharo affronta questo secondo capitolo di una bizzarra trilogia che è andato a girare sulle Isole Canarie.
Se il primo film, Eldorado, tratta di un viaggio sciamanico che sfiora la santeria ed il road movie, questo La Perdicion vede i destini di 3 uomini incrociarsi e fondersi con risvolti distruttivi.
Ma la distruzione può essere anche fonte e occasione di rinascita?
Cristopharo ci ha abituati ad essere un regista coraggioso, fuori dagli schemi e sempre pronto a osare e sperimentare.
Noto soprattutto nell’horror per i suoi film estremi, ma sempre curati nella fotografia, regia e costumi… stavolta il regista romano abbandona i mezzi tradizionali del cinema e dotato solo di una Handycam da poche centinaia di euro e una ispirazione di stampo quasi DOGMATICO (Trier), si spinge lontano per esplorare nuovi lidi.
E noi siamo curiosi.
Il film è liberamente ispirato alla storia di Robert Hansen, l’assassino seriale statunitense che aveva l’abitudine di rapire e trasportare le sue vittime in una landa desolata per poi cacciarle come animali.
In attesa di saperne di più, sopra e sotto potete intanto vedere due foto esclusive da La Perdición. Sotto a tutto la locandina.
Nel cast Nicholas Sartori, Lorenzo Vivian e Davide Iaco.
Salve! Io mi chiamo Antonietta Masina e… già, con un nome così, non potevo che amare il cinema.
Son quindi cresciuta fra scherzi, assonanze e rimandi…ad una delle attrici (e muse) più immense; non potevo non conoscere lei (Ovvio, parlo di Giulietta Masina!) ed i film che ha interpretato; grandi film di uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
Alle medie, il mio nome venne rielaborato dai compagni di classe in “Antonomasia” e, mentre le altre bambine giocavano con i principi azzurri, io sognavo… sognavo quei cappelli, quei costumi, quei colori… che mi portavano su altri piani di realtà nonostante Fellini stesso affermasse “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.”
Ai tempi del liceo poi, si parlava spesso con amici su quale fosse la “Birra per Antonomasia”, “la Canzone per Antonomasia” o “il Film per Antonomasia”… che quasi predestinata, scelsi poi di studiare comunicazione per poter lavorare in questo campo, e far sì che “Antonomasia” in persona potesse rispondere alle loro domande!
Chi scrive è una ragazza, anzi, una “persona” che ama il cinema; Il cinema quello fatto con passione, con serietà, ma non seriosità; il cinema condiviso e discusso con chi lo ama, con chi va al cinema (e andare al cinema è come andare in Chiesa per me, con la differenza che la Chiesa non consente il dibattito, il cinema sì).
Ho una forte predilezione per il cinema fantastico ed horror, il mio fine non è solo quello di condividere i miei pensieri o recensire un film specifico (NON sono un critico, né conosco tutto… anzi, ho molti limiti e carenze che spero di colmare), ma anche discutere sulle motivazioni ed i sottotesti di interi generi.
Lascia un commento