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[RECENSIONE] Bitch Slap – Le Superdotate (Rick Jacobson)

Alcune cose di questo Bitch slap – Le superdotate fanno riflettere. E non mi riferisco alle tre attrici, anche perché saranno pure da urlo, per tutti i gusti e vestite poco ma nude come mamma le ha fatte non le vediamo mai: le uniche tette si vedono per pochissimi secondi e appartengono ad una comparsa.

Nudi a parte, questo sciocco film ha colpe ben più gravi e ci fa capire quanto male facciano -spesso e volentieri- le emulazioni delle emulazioni. Prima Meyer poi Tarantino e adesso Jacobson. Sembra di stare sulle montagne russe per come si sale e si scende in questo percorso, che poi è un sottogenere (quello delle donne cazzute che in qualche modo si ribellano al dominio del maschio) con una sua storia-filmografia-percorso, fatta di alti e bassi come tutti i generi e sottogeneri. Già Tarantino con il suo Death proof mi aveva spiazzato, con il senno di poi però mi sono ricreduto: A prova di morte è un buon film, si sente la tensione, il fiato sul collo di Stuntman Mike che insegue le sue prede prima da lontano, di nascosto, poi apertamente, sfacciatamente. 

Bitch slap non crea la minima tensione, è tutto dannatamente telefonato, compresa la vera identità del feroce e misterioso Pinky. Tarantino è saccheggiato sfacciatamente: escludendo le tre protagoniste a metà strada tra Kill Bill e Death proof troviamo una katana, il deserto, l’asiatica sadica con la sua arma micidiale, potrei continuare ma può bastare anche così. Manca però lo spirito, l’inventiva, la cultura cinematografica, la scelta delle musiche, l’eleganza, la maniera, anche qui potrei andare avanti per un bel po’ ma taglio corto: manca Tarantino. Rick Jacobson, il regista, si è fatto le ossa con telefilm come Xena, Baywatch ed Hercules. Dal cast di questo serial prodotto da Sam Raimi ritroviamo in Bitch slap Kevin Sorbo.

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