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[RECENSIONE] Phobia (Antonio Abbate)

Phobia di Antonio Abbate va contro le regole che il mercato impone fatte di sangue e violenze esplicite a gogo, salti dalla sedia, e altre furbate che continuano a banalizzare e impigrire i generi che più ci piacciono.

La strada che il film imbocca è quella della sottrazione, di una suspense che cresce pian piano inesorabile, senza fretta, fino ad esplodere nella parte finale.

Una tensione che nasce dal rapporto tra Chiara (Jenny De Nucci) e i suoi più stretti famigliari che rivede dopo anni passati lontano. I quali a vecchie accuse e rancori nei confronti della ragazza vanno ad aggiungerne di nuovi uniti dal comune denominatore della follia. Perché Michela (Beatrice Schiaffino), l’amica che l’ha accompagnata, sparisce nel nulla, a detta di Chiara. Mentre per i suoi consanguinei non è mai stata in casa.

Phobia di Antonio Abbate. Da sinistra Francesca De Martini, Jenny De Nucci, Beatrice Schiaffino, di spalle Eugenio Papalia.

E Phobia gioca tutto su questa ambiguità tra la follia di Chiara e la macchinazione dei famigliari (Francesca De Martini, Eugenio Papalia), tra ciò che vede e quello che gli altri vogliono farle vedere. Fino a quella conclusione misteriosa che non chiude nessuna delle due possibilità anzi le fonde insieme poeticamente.

Che l’obiettivo di Phobia, esordio nel lungometraggio per Antonio Abbate del corto thriller Sottosuolo, sia quello di sorprendere lo dimostra anche per come utilizza il navigatissimo attore comico Antonio Catania assegnandogli un ruolo per lui inusuale.

Phobia di Antonio Abbate è distribuito nelle sale da Flat Parioli.

Teniamo d’occhio Abbate!


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