Taranto, futuro prossimo. O forse presente leggermente alternativo. Pietro e Christian sono due tredicenni amici per la pelle, ragazzini orfani e poveracci sfruttati (e non solo) da un vecchio pescatore. Quando questi schiatta ne approfittano per entrare finalmente nella temuta gang delle Formiche composta da altri giovani come loro e comandata dall’adulto Testacalda (Alessandro Borghi).
Superano la prova per entrare nel gruppo. Pietro (Dennis Protopapa) viene accettato e diventa Mondocane (che è il nome del negozio che hanno incendiato) e impone l’amico Christian (Giuliano Soprano), malato di epilessia e soprannominato per questo Pisciasotto.
Mondocane è un film sull’amicizia, sulle scelte, sul libero arbitrio.
Scelte che Testacalda insegna alle giovanissime Formiche imponendo loro un solo colore per i loro disegni. Un gioco per insegnargli quant’è dura e ingiusta la vita. Un bel personaggio quello di Testacalda, sfaccettato e ambiguo: con la mano che può esse’ fero o può esse’ piuma. Un tipo da “armiamoci e partite”. Un mentore paraculo, stronzo ed egoista ma che poi porta i soldi al suo paese, alla sua gente.
Ma torniamo alle Formiche. Le operaie, senza oggetti di proprietà, spietate in un mondo spietato in cui la netta divisione tra ricchi e poveri è insormontabile come un muro stile Usa-Messico. Taranto è deserta, evacuata, occupata solamente da poveri e criminali, con i ricchi lontani dai fumi tossici dell’Ilva.
Ed è un racconto sulla perdita di quell’innocenza che la gioventù dovrebbe avere per diritto. Ma le scelte che facciamo da ragazzi determinano quello che diventeremo da adulti. Infatti Mondocane e Pisciasotto dal momento in cui entrano nella banda prenderanno strade sempre più diverse (fino a ribaltare i loro ruoli all’interno del gruppo) perché determinate da scelte diverse.
E Alessandro Celli, regista di Mondocane, è da sempre interessato al mondo dei giovani, dei giovanissimi, dell’infanzia e dell’adolescenza. E il film lo dimostra, gira intorno all’argomento, lo affronta da diversi punti di vista, anche col rapporto tra la poliziotta Barbara Ronchi e l’orfana Ludovica Nasti, coetanea dei protagonisti. Due personaggi diversi ma simili
Mondocane ha il pregio di unire violenze e situazioni postapocalittiche a un certo desolante neo-neorealismo fregandosene di caricare con tante ruffiane scene d’azione.
Il film anzi utilizza il distopico postapocalittico per fare anche un discorso sui nostri tempi, su come la società influenzi le nostre vite. E il protagonista del titolo se ne va come certi personaggi blues: perennemente in fuga, costantemente in cerca della sua libertà da conquistare giorno dopo giorno, scelta dopo scelta, errore dopo errore.
Presentato in anteprima il 2 settembre alla 36 Settimana Internazionale della Critica e distribuito nelle sale il giorno dopo, Mondocane esce in DVD e BD il 17 dicembre 2021 con 01 Distribution.
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