Davide Pesca è un personaggio particolare del sottosuolo indie italiano. Talmente insolito che ancora non riesco a inquadrarlo bene, a decifrare il suo stile e la sua poetica, ad ingabbiarli in una definizione. Il che, quando non si riesce a dare una etichetta, è un bene più che un male. Dannate siano le inutili e riduttive catalogazioni.
È difficile schedarlo e classificarlo non tanto per le storie che racconta ma soprattutto per come le racconta. Pesca infatti utilizza una grammatica che più che al cinema fa pensare alla videoarte. Lo avevo già detto a proposito del suo corto Ipocondria, lo ha in qualche modo confermato in una recente diretta facebook lo stesso regista delebiese. La quasi assenza di parole pronunciate, una narrazione a volte asciutta altre invece dilatata, un certo tipo di fotografia, sono tutti elementi che portano in qualche modo da quella parte e che raccontano un mondo sospeso in cui il tempo segue altre regole (cinematografiche e mi verrebbe da dire anche fisiche).
Con questa sintassi, che è un po’ cinema e un po’ sperimentazione, Davide Pesca racconta storie splatter in cui i corpi subiscono martiri e trasformazioni. Le due cose insieme, linguaggio narrativo e temi raccontati, fanno di lui un qualcosa di atipico, soprattutto nel panorama italiano.
Grand Guignol Madness – Show Your Fear è il suo nuovo film a episodi da lui scritto, diretto, fotografato, montato ed effettato.
Sei storie più una cornice. Il titolo principale è un po’ ingannevole ed è giustificato più che altro dalla cornice con Chiara Digonzelli e da un paio degli episodi (The Competition, Shot My Soul), ambientati in teatri di posa. È la seconda parte del titolo ad introdurci meglio nel film: Show Your Fear, mostraci la tua paura.
Si comincia con Dust To Dust.
Protagonista Mery Rubes nella parte di una ragazza che si spoglia su internet e inizia a decomporsi dopo aver ricevuto un mazzo di rose.
Save the Planet.
Nasce da una idea di Chiara Digonzelli.
Si racconta di un ecologista (Paolo Salvadeo) bacchettone e delle sue vittime Giorgio Recchia, Alessandro Carnevale Pellino, Giulia Reine, Laura Avogardi.
The Competition.
Qui assistiamo ad una gara di seduzione tra Catlin Strange (nome d’arte di Stefania Venneri), Mery Rubes e Gloria D’Osvaldo.
Muscles.
Un atleta/cavia (Ramon Bettega) si allena prendendo pasticche.
The Heartbreaker.
Uno degli episodi più interessanti nasce da una idea di Stefania Venneri che ne è anche attrice protagonista nel ruolo di una ragazza tormentata dagli incubi. Le musiche sono qui di Cris Mantello*, sue anche le mani (e di Pesca) nel brutto sogno iniziale.
Shot My Soul.
Una modella (Sveva Cariboni) posa per un fotografo dall’apperacchiatura “mortale”.
Prima, durante e dopo c’è l’episodio cornice Broken Mind con una ragazza (Chiara Digonzelli) rapita a Parigi.
In Grand Guignol Madness – Show Your Fear si parla di vanità, di medicina malata, più in generale di inappagamento, frustrazione e desideri di colmare vuoti spesso inesistenti e superflui. Dunque di paura.
Che Pesca si diverta nel realizzare le sue follie è fuori dubbio, soprattutto per quel che riguarda gli effetti speciali. La strada che ha scelto è ardua, la resa è migliorabile, ma la sua genuina passione e la sua competenza si sentono in ogni inquadratura e possono fare la differenza nelle condizioni giuste, con più tempo e soldi ad esempio.
Grand Guignol Madness è uscito in DVD con HomeMovies/DigitMovies.
*: tutte le altre sono di Santo Bianchini.
Fondatore e amministratore del sito.
Contatto: robertojuniorfusco@klub99.it
Lascia un commento