Se è vero che quando dormiamo siamo totalmente vulnerabili il discorso vale anche quando siamo in bagno e sotto la doccia, un po’ meno per carità ma vale sempre.
Che il bagno e in particolare la doccia sia un luogo dove le difese si abbassano lo ha capito Robert Bloch nel suo romanzo Psycho, trasportato l’anno successivo (il 1960) da Alfred Hitchcock e reso celebre proprio dalla sequenza in cui quella che sembrava la protagonista Marion (Janet Leigh) muore per le coltellate di Norman Bates. Ho spoilerato? Non avete visto Psycho? Pussavia.
Di film dell’orrore, perché Psycho è un film dalla accese tinte horror, o comunque ansiogeni che includono una scena con una doccia, da quel momento in poi ce ne saranno tanti.
Alcuni sfacciatamente ispirati a quella scena, e penso a Il Fantasma del Palcoscenico (1974) di Brian De Palma quando il cantante Beef (Gerrit Graham) viene minacciato di morte dal “Fantasma” se non cede il ruolo da protagonista alla sua prediletta Phoenix.
Brian De Palma da estimatore di Hitchcock girerà scene sotto la doccia in altri suoi film:
In Carrie – Lo Sguardo di Satana (1976), con la protagonista interpretata da Sissy Spacek che in quel posto ha le sue prime tardive mestruazioni e Vestito per uccidere (1980), che si apre con la onirica sequenza con Angie Dickinson che vi si trastulla accompagnata dalle musiche di Pino Donaggio.
Doveroso (ma brevissimo) capitolo italiano.
L’Italia, che di scene sotto la doccia negli anni ’70 ne gira a centinaia nelle commedie sexy, omaggia Psycho nel film di Sergio Martino dal titolo Lo Strano Vizio Della Signora Wardh (1971). A morire sotto la doccia è un’anonima bionda, interpretata da Anne Pouchie.
Il film di Lamberto Bava (che si firma John Old Jr.) dal titolo Morirai a Mezzanotte (1987) si apre con l’uccisione sotto la doccia di Sara (Barbara Scoppa). Verrà accusato il marito poliziotto violento perché cornuto ma sarà scagionato poco dopo perché durante il suo arresto l’assassino seriale colpirà ancora.
Tornando nel resto del mondo, Jeff Lieberman nel suo primo lungometraggio del 1976 I Carnivori Venuti dalla Savana fa uscire i suoi terribili vermi assassini da ogni dove compreso il bulbo della doccia.
Tobe Hooper -regista del fondamentale Non Aprite Quella Porta– girerà un omaggio ironico alla doccia di Psycho nel suo Il Tunnel dell’Orrore (1981).
In quella circostanza la protagonista Amy (Elizabeth Berridge, di lì a poco moglie di Mozart nel film di Forman) resta vittima del macabro scherzo del fratellino Joey (Shawn Carson).
William Fruet, due anni prima del suo capolavoro Killer Party gira Spasms (1983).
Protagonista del film, interpretato da Oliver Reed e Peter Fonda, un mostruoso serprente che semina il panico in una città statunitense. Tra le vittime la studentessa Sharon (Sandra Awalt) mentre si rinfresca dopo un pizza party con gli amici.
Richard Stanley realizza nel suo esordio Hardware (1990) una bellissima dissolvenza analogica che passa dall’occhio rosso del robot assassino (appenna autoriattivatosi) al soffione della doccia dove il rigattiere Moses si rigenera in compagnia della sua ragazza. Sempre nella doccia si svolgerà una parte del combattimento tra il tremendo Mark 13 e la protagonista Jill interpretata da Stacey Travis.
Saltiamo direttamente ai giorni nostri con la scena tratta da Alien Covenant (2017) di Ridley Scott.
Un momento di intimità sotto la doccia tra i due astronauti Ricks e Upworth (Jussie Smollett, Callie Hernandez) è brutalmente interrotto dal mostro spaziale.
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