Torniamo a parlare di Poison Rouge… forse è un po’ presto direte voi, ma la trionfatrice del Sadique Master 2017 (la kermesse francese dell’estremo dove Sacrifice il suo film d’esordio s’è aggiudicato – per la prima volta nella storia del fest – il premio di pubblico e critica) continua a “tagliare traguardi” senza sosta: difatti, durante la serata di apertura del 12esimo TEXAS FRIGHTMARE WEEKEND Stephen Biro della Unearthed Films ha proiettato a sorpresa davanti una sgomenta platea (che attendeva di vedere l’anteprima del suo cruentissimo Song of Solomon) proprio Sacrifice annunciandolo come il quarto capitolo della storica saga AMERICAN GUINEA PIG.
Per chi ancora non lo sapesse, i film Guinea Pig (Ginii Piggu) sono una produzione horror giapponese di genere splatter realizzata negli anni ottanta e divenuta famosa per via degli effetti speciali straordinariamente realistici.
La notorietà di questa serie nasce alla fine degli anni ottanta quando i primi cinque film furono trovati nella collezione di quasi seimila videocassette del serial killer giapponese Tsutomu Miyazaki. Negli Stati Uniti, l’esplosione del fenomeno avviene nel 1991 quando l’attore Charlie Sheen, credendo erroneamente che Flower of Flesh and Blood fosse uno snuff movie, iniziò una vera e propria crociata contro la serie richiedendo anche l’azione dell’FBI (la vicenda arriverà fino alle aule del tribunale, nelle quali verrà poi accertato come non si tratti di veri snuff movie).
Nel 2005, fu proprio la Unearthed Films a realizzare il primo cofanetto veramente completo, contenente tutti e sei gli episodi, i due “Making of” e “Slaughter Special”. In questo caso, il cofanetto contiene molti contenuti speciali, come il manga dal quale fu tratto “Mermaid In A Manhole”.
È proprio Stephen Biro che scrivendo e dirigendo nel 2014 American Guinea Pig: Bouquet of Guts and Gore realizza il primo episodio della nuova serie americana, regalando agli appassionati dell’estremo un’opera brutale corredata da un altissimo tasso di splatter e gore (ispirata nella trama ai primi due film nipponici Devil’s Experiment e Flower of Flash and Blood) che è già leggenda.
Il successo è tale che nel 2016 arriva Bloodshock, il secondo capitolo della serie americana; Biro compare qui in veste di sceneggiatore e di produttore mentre alla regia del film stavolta c’è Marcus Koch (quest’ultimo anche effettista di entrambi i capitoli) che regala una prova stilistica disturbante e poetica.
Non contenti (giustamente!) dei successi e consensi universalmente raccolti, Biro e Koch si son lanciati verso l’attesissimo terzo capitolo della AGP (American Guinea Pig) il Song of Solomon che fra i fans è un cult già ancora prima della sua release… ma è qui, a questo punto del percorso che succede “qualcosa”, qualcosa di inatteso e grandioso: attirato dai consensi francesi, Biro visiona il film di Poison Rouge e decide di collocarlo nell’olimpo dell’estremo marchiandolo American Guinea Pig.
Song of Solomon vede fra i suoi interpreti una delle migliori attrici del cinema horror contemporaneo: Jessica Cameron. Con i sui 71 film all’attivo come attrice la Cameron è un soggetto da seguire con attenzione oltreoceano! Sacrifice è invece un piccolo gioiello/orgoglio italiano che va ad aggiungersi ai titoli prodotti e/o diretti dal lungimirante e prolifico regista romano Domiziano Cristopharo (che non mi stancherò MAI di supportare), l’unico che assieme a pochi autori (mi vien da citare Zuccon o Bianchini) davvero è in grado di esportare i suoi prodotti in un clima internazionale e avanguardistico raggiungendo livelli quasi mainstream (si veda la portata mediatica di film come Virus – Extreme Contamination) e vantando collaborazioni pregiatissime (Carlo de Mejo, Venantino Venantini, Maria Grazia Cucinotta, Giovanni Lombardo Radice, Ruggero Deodato, Frank Laloggia solo per citarne alcuni…).
La Unearthed (come oramai è consueto fra gli indie, ma non solo) ha lanciato a supporto delle sue produzioni una campagna su Indiegogo, anche per quanto riguarda APG – Song of Solomon e Sacrifice.
Ogni fan dell’horror che si rispetti (e ogni sostenitore del cinema indie italiano) può davvero fare qualcosa per supportare il grande cinema!
Basta cliccare su questo link per aggiudicarsi Perks dai set dei due film o semplicemente per prenotare la propria copia domestica.
https://www.indiegogo.com/projects/american-guinea-pig-the-song-of-solomon-horror#/
Salve! Io mi chiamo Antonietta Masina e… già, con un nome così, non potevo che amare il cinema.
Son quindi cresciuta fra scherzi, assonanze e rimandi…ad una delle attrici (e muse) più immense; non potevo non conoscere lei (Ovvio, parlo di Giulietta Masina!) ed i film che ha interpretato; grandi film di uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
Alle medie, il mio nome venne rielaborato dai compagni di classe in “Antonomasia” e, mentre le altre bambine giocavano con i principi azzurri, io sognavo… sognavo quei cappelli, quei costumi, quei colori… che mi portavano su altri piani di realtà nonostante Fellini stesso affermasse “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.”
Ai tempi del liceo poi, si parlava spesso con amici su quale fosse la “Birra per Antonomasia”, “la Canzone per Antonomasia” o “il Film per Antonomasia”… che quasi predestinata, scelsi poi di studiare comunicazione per poter lavorare in questo campo, e far sì che “Antonomasia” in persona potesse rispondere alle loro domande!
Chi scrive è una ragazza, anzi, una “persona” che ama il cinema; Il cinema quello fatto con passione, con serietà, ma non seriosità; il cinema condiviso e discusso con chi lo ama, con chi va al cinema (e andare al cinema è come andare in Chiesa per me, con la differenza che la Chiesa non consente il dibattito, il cinema sì).
Ho una forte predilezione per il cinema fantastico ed horror, il mio fine non è solo quello di condividere i miei pensieri o recensire un film specifico (NON sono un critico, né conosco tutto… anzi, ho molti limiti e carenze che spero di colmare), ma anche discutere sulle motivazioni ed i sottotesti di interi generi.
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