Luigi Pastore ha perfettamente ragione quando scrive sulla pagina Facebook del suo nuovo progetto, il web format “Prepararsi alla morte”, che la morte è un argomento da cui molti fuggono istintivamente, nonostante sia una delle poche certezze che la vita ci riserva. La prima puntata sarà diffusa il 13 gennaio sul canale Youtube e su TVDigit.it.
SN: E’ un progetto nuovo rispetto a quelli che ti hanno fatto conoscere. E’ venuta prima l’idea di misurarti su questo format particolare o quella di affrontare questo tema specifico, quello della morte?
LP: Il format sul tema tanatologico era in preparazione già da tempo, doveva trattarsi di raccontare la storia di personaggi importanti partendo dalle loro tombe. Il titolo doveva essere “Sepolcri”, ma non ho mai trovato la giusta forma editoriale finché la scintilla è scattata in un momento doloroso per me, la morte di mio padre. Mentre ero lì nella camera mortuaria ho notato un tavolo autoptico e ho scattato lì la prima foto che poi lancerà il programma.
SN: Come saranno strutturate le varie puntate?
LP: Saranno 5 puntate settimanali. Il tema della morte ha sempre affascinato artisti, poeti, scrittori… e il senso del programma è raccontare la morte attraverso le testimonianze di cinque personaggi che hanno affrontato direttamente l’argomento. Nella prima puntata ci sarà Paola Giovetti, autrice di un libro che ho letto a tredici o quattordici anni e che è stato anch’esso una fonte di ispirazione per il programma. Nelle successive puntate ci saranno Mauro Petrarca, Giacomo Taffo delle Onoranze Funebri Taffo, che è diventato noto per questo suo modo originale di fare marketing, poi Sergio Stivaletti e chiuderemo con una bella intervista a Cadaveria passeggiando nella città magica di Torino.
SN: Cos’è che lega i tuoi vecchi lavori a questo?
LP: Il tema della morte è sempre presente nella mia cinematografia. Già in un mediometraggio del 1996, “Fine millennio”, ispirato da un incubo, mi trovavo a vagare in una città di morti, fino a incontrare la morte stessa. Anche in “Come una crisalide” c’è una scena in un cimitero in cui il personaggio principale dice di essere ossessionato dalla morte. Quindi questo tema mi ha sempre accompagnato, messa in scena compresa.
SN: Nella pagina Facebook si dice che il tema affascina, ma è anche molto delicato da affrontare. Come metterai insieme questi due aspetti?
LP: Lo scopo del format è proprio affrontare i vari punti di vista degli ospiti sul tema della morte, penso a Sergio Stivaletti che con i suoi effetti ha dovuto costantemente affrontare la morte, fino a doverla rappresentare fisicamente in “Dellamorte Dellamore” di Soavi e Sclavi. Penso a Mauro Petrarca, che ha proposto spesso in TV il personaggio del poeta cimiteriale con il suo canzoniere macabro.
SN: Ci saranno le musica dei Cadaveria.
LP: Sì, li ho conosciuti nell’ambito dell’Italian Horror Festival, la loro musica mi piace particolarmente e quando ho dovuto pensare a musiche adatte per il format ho fatto loro questa proposta che è stata accettata immediatamente.
SN: I promo del format sono molto cinematografici, c’è un’intenzione precisa in questo senso?
LP: Assolutamente sì, l’accostamento mi sembrava adatto e ho proceduto in questo senso.
SN: Prossimi progetti?
LP: Tornerò al Thriller che è il genere che preferisco, i tempi non sono brevissimi, ma ci stiamo lavorando.
La pagina Facebook del progetto si trova al link: https://www.facebook.com/prepararsiallamorte/
Il cinema ci allena a guardare il mondo con distacco, eppur col massimo coinvolgimento. A immaginare, potendo pur tornare alla realtà. A giocare col fuoco, bruciandoci quel tanto che basta a farci sentire vivi. Sono un formatore in competenze relazionali, appassionato di racconti e di sviluppo personale.
Lascia un commento